Associazione culturale Devolution Club

RELAZIONE

all’Assemblea ordinaria

(Roma, 9 novembre 2007)

PREMESSA

Nella relazione presentata circa un anno fa alla prima Assemblea ordinaria del Devolution Club (Bologna, 25 novembre 2006) sono state ripercorse le prime tappe della storia della nostra associazione, ancora giovane ma già molto attiva. Sebbene nel corso del 2007 numerosi soci si siano aggiunti ai precedenti, non è pertanto il caso di annoiare i lettori di questa relazione con la solita ricostruzione “proiezionistica” di quel che il Devolution Club, dai suoi primi passi nel 2002 come puro sodalizio di ricerca, fino alla data odierna come associazione culturale, ha compiuto in questi anni.

Sia pertanto sufficiente rammentare che a Bologna l’Assemblea terminava la sua riunione dando il suo consenso a questi orientamenti di lavoro:

secondo dialogo costituzionalistico italo-britannico sul tema Riformare la Costituzione italiana: oltre il referendum (Londra, Istituto Italiano di Cultura – 13 aprile 2006), (…) ;

subordinatamente all’approvazione del PRIN 2006, organizzazione di un Convegno “interinale” sul tema del dialogo costituzionalistico contemporaneo ;

pubblicazione (in due volumi e sotto l’egida dell’Associazione DPCE) degli Atti del Convegno di Bologna, e (in volume autonomo) dei materiali dei seminari “devoluti” organizzati nel pre-convegno ;

sviluppo di una più diretta collaborazione l’Associazione Italiana dei Costituzionalisti ;

incremento del numero dei soci 2007 e apertura dell’Associazione ad adesioni europee (in particolare britanniche, francesi e spagnole) ;

più intenso coinvolgimento dei membri del Comitato scientifico nelle attività scientifiche dell’Associazione ;

promozione di progetti di ricerca autonomi, organizzazione di seminari e giornate di studio promosse dai gruppi locali di ricerca ;

potenziamento dei servizi offerti dal website ;

promozione della partecipazione di dottorandi di ricerca e di giovani ricercatori a seminari e convegni in Europa.

Dall’Assemblea bolognese emergeva questa semplice linea programmatica: se il 2006 era stato l’anno dell’impianto del Devolution Club nella sua qualità di associazione culturale, il 2007-08 sarebbe stato il biennio dello sviluppo e del consolidamento della nostra esperienza associativa.

Diamo immediatamente un’impronta concreta all’odierna relazione assembleare, verificando in sintesi quali tra i suddetti orientamenti sono stati effettivamente realizzati.

Il secondo dialogo costituzionalistico londinese ha avuto luogo, non più in aprile ma in maggio ;

il PRIN 2006 ha avuto successo; esso è stato approvato e finanziato, ma l’ipotizzato convegno “interinale” sul tema del dialogo costituzionalistico contemporaneo non ha avuto luogo (in sua sostituzione sono stati effettuati alcuni seminari locali e questo primo Seminario annuale) ;

gli Atti del convegno di Bologna sono stati dati alle stampe (non in due ma in un unico, gigantesco volume su cui Giappichelli concede ai soci uno sconto del 15%), mentre non tutti i materiali dei seminari “devoluti” tenuti nelle singole sedi universitaria che a ciò si erano rese disponibili, per via della loro informalità, si sono rivelati suscettibili di edizione ;

non sono state sviluppate particolari forme di cooperazione diretta con l’AIC ;

l’incremento dei soci, saliti da 96 a 130 (ma 4 non hanno ancora rinnovato) di cui 3 onorari, si è effettivamente verificato, ma non anche le adesioni di soci dall’estero per i quali in realtà non sono state ancora elaborate le modalità di formale iscrizione (anche se i contatti con colleghi di diversi paesi esteri sono considerevolmente aumentati) ;

il coinvolgimento dei membri del Comitato scientifico nelle attività seminariali dell’associazione resta ancora occasionale, con interventi strettamente individuali;

la progettazione di impegni di ricerca si sta sviluppando sensibilmente (per esempio, con i progetti “federati” al PRIN 2006) ;

il website è in forte espansione sotto il profilo delle letture da parte dei soci e di un vasto pubblico, ma molto lavoro ancora resta da realizzare per il suo perfezionamento ;

soprattutto per motivi di insufficienza dei fondi, la partecipazione di giovani ricercatori a eventi o occasioni di formazione all’estero non si è potuta realizzare se non attraverso i PRIN o in forma del tutto autonoma (in questo caso, si tratta di una partecipazione intensa, ma alla quale il Devolution Club per il momento non è in grado di contribuire in via autonoma).

Alcuni tra questi punti saranno trattati più in dettaglio nelle sezioni della relazione che seguono.

LO STATO DELL’ASSOCIAZIONE

Nel 2007 il Devolution Club ha riunito 130 soci, di cui 3 onorari.

Un rapido sguardo alla sociologia della nostra associazione consente di valutare in primo luogo che i soci, provenienti da una trentina di Università e Istituti di ricerca italiani, provengono da tutti i livelli della carriera universitaria e per la maggior parte, indipendentemente dal loro status, sono tra loro collegati in una ragnatela di rapporti scientifici e di cooperazioni progettuali che si sta rendendo sempre più fitta.

In tale prospettiva, alcuni fattori si rivelano particolarmente significativi :

la promozione, senza soluzioni di continuità, di progetti di ricerca (d’altra parte lo stesso Devolution Club non nasceva nel 2002 come un gruppo dedito essenzialmente alla ricerca proponendosi in sé come una “associazione-progetto”?) ;

la sostanziale omogeneità metodologica dei propri aderenti, nella massima parte operanti nel settore disciplinare JUS/21 e, in misura non minore, appartenenti – anche con ruoli di responsabilità – all’associazione DPCE (nonché, ma in ciò con la tradizionale limitazione ai soli professori ordinari, all’AIC, nel cui Direttivo siedono tre soci del Devolution Club, uno dei quali esponente del nostro Direttivo) ;

il collegamento tra i molti dottorandi e dottori di ricerca presenti nell’associazione e la valorizzazione delle loro competenze nell’attività di ricerca comune e nell’organizzazione degli eventi associativi ;

un’intensa comunicazione che si realizza sia attraverso contatti interpersonali, sia in forma telematica attraverso il periodico invio di newsletters e il diffuso impiego del sito www.devolutionclub.it ,

che contribuiscono in misura determinante ad attribuire al Devolution Club una fisionomia marcatamente dialogica e intergenerazionale.

Sebbene la ricerca della mera quantità dei soci non sia di certo tra gli obiettivi primari del Devolution Club, un incremento delle iscrizioni per il 2008 potrebbe essere valutabile come un ulteriore indice della riuscita della nostra formula associativa; e nello stesso senso possono essere senz’altro considerati l’elevata quantità di letture del nostro website e le espressioni di apprezzamento che ci sono rivolte da più parti.

Dall’originario impegno di ricerca sulla tematica devolutiva (che ha raggiunto uno snodo fondamentale nel Convegno bolognese del novembre 2006) l’ambito della riflessione del Devolution Club si è successivamente allargato verso altri orizzonti, e in particolare verso la riflessione sulle trasformazioni dello Stato e la promozione del dialogo costituzionalistico fra esponenti di diverse culture giuridiche.

Sotto tale ultimo profilo, sussiste un nesso diretto fra il varo del PRIN 2006 sulle “vie di comunicazione” del costituzionalismo contemporaneo e l’aggiunta, alla denominazione Devolution Club, del sottotitolo “Associazione per il dialogo costituzionalistico” che compare, in più lingue, anche sulla homepage del nostro sito. Non si tratta solamente di uno slogan accattivante, ma di una precisa linea programmatica che ha trovato numerose vie di concretizzazione nei nostri seminari, nei dialoghi londinesi, nelle fruttuose relazioni con colleghi stranieri che numerosi fanno parte del nostro Comitato scientifico, nell’impostazione del website, ecc., e che di certo troverà conferma anche nella progettazione di future iniziative.

Pertanto, già liquidato nella scorsa Assemblea il riduttivo argomento secondo cui – per via del suo nome – il Devolution Club opererebbe in una posizione di collateralismo ideologico con chi nel nostro paese propone disordinate formule devolutive, è sul piano della riflessione sulle grandi trasformazioni dello Stato contemporaneo (nella cui prospettiva la distribuzione territoriale dei poteri resta una determinante essenziale), nonché verso la valorizzazione di sempre più produttivi contatti con i giuspubblicisti di altre culture, che la nostra azione intende orientarsi.

L’ATTIVITÀ SCIENTIFICA

PROGETTI DI RICERCA

Il Convegno di Bologna sul tema “Processi di devolution e transizioni costituzionali negli Stati unitari (dal Regno Unito all’Europa)” (24-25 novembre 2006) è stato il fondamentale punto di sintesi delle diverse esperienze di ricerca maturate nel “primo” Devolution Club (2002-05) e nel Devolution Club come associazione (2006).

Di questa confluenza era stata espressione (per così dire) “ministeriale” l’omonimo PRIN 2004, che aveva riunito otto unità di ricerca in gran parte formate da soci del Devolution Club, e che a Bologna terminava la sua attività. Di recente pubblicazione ne sono gli Atti, editi da Giappichelli sotto forma di un imponente volume di 1176 pagine nel quale sono raccolte non solo la gran parte delle relazioni presentate nelle due giornate bolognesi, ma anche ben 43 comunicazioni, o papers di altrettanti studiosi di tematiche devolutive, in gran parte giovani.

La capacità di promuovere impegnativi progetti di ricerca, e di attrarre verso essi il finanziamento ministeriale, può essere considerato oggi uno dei maggiori punti di forza del Devolution Club, le cui proposte scientifiche sembrano essere valutate con favore dagli anonimi referees, e pertanto risultano dotate di una notevole forza competitiva.

Il primo passo è stato il già menzionato PRIN 2004, coordinato dal Prof. Luigi Volpe dell’Università di Barie nato dalla confluenza di diverse tensioni di ricerca che in origine caratterizzavano le unità “fondatrici” formanti la costola italiana del Programma britannico “Devolution and Constitutional Change in the United Kingdom” e che in un secondo momento hanno coinvolto otto unità PRIN. Il Convegno di Bologna, con la sua intensa partecipazione e l’adozione di formule innovative (es. l'”adozione” pre-convegno dei relatori esteri, la condivisione organizzativa a cura di un comitato misto “Università di Bologna-DevolutionClub-PRIN 2004″, la stessa partnership con l’Università-ospite di Bologna, con il CCSD, con la Johns Hopkins) è stato un degno epilogo di questo corale impegno di ricerca.

Un cenno va inoltre dedicato al PRIN 2005 “Il pluralismo nella transizione costituzionale dell’area balcanica: diritti e garanzie”, sotto il coordinamento nazionale del Prof. Roberto Toniatti dell’Università di Trento.

Di questo PRIN, al quale è stato riservato sul nostro website uno spazio (che è stato adeguatamente valorizzato, con pubblicazione di numerosi materiali) e che sta per dare alle stampe con Giappichelli il risultato della sua intensa attività, il Devolution Club non si attribuisce certamente il merito di essere il promotore principale. Tuttavia va comunque sottolineato come la presenza di diversi soci nelle unità di ricerca coinvolte e lo stile fortemente colloquiale e collaborativo che tra queste si è instaurato (trovando peraltro un’espressione concreta in alcuni incontri seminariali trentini) dimostrino che lo spirito che anima la nostra associazione trova sintonie anche in altri contesti, e che proprio in tali contesti che non si esauriscono nella nostra sfera associativa è in grado di interagire con efficacia.

Di integrale ispirazione del Devolution Club è senz’altro il PRIN 2006 “Dalla circolazione dei modelli al dialogo costituzionale: le “vie di comunicazione” del costituzionalismo contemporaneo”, che concluderà la sua attività nel 2008.

Il progetto riunisce unità di Bari (coordinatore Prof. Luigi Volpe), Roma-Luiss (Prof. Nicola Lupo), Roma-Lumsa (Prof. Angelo Rinella), Siena (Prof. Eleonora Ceccherini) e Trento (Prof. Carlo Casonato). Esso – come di certo ricorderà chi era presente a Bologna – era ancora sub judice all’epoca della nostra prima Assemblea, ed è stato approvato, e di conseguenza cofinanziato con un fondo che lo ha collocato ai primi posti della classifica dei PRIN di area giuridica, di lì a poco.

Il tema di questo PRIN è stato integralmente concepito dal Direttivo del Devolution Club (di ciò siamo in debito verso il Prof. Angelo Rinella che ne ha proposto l’idea di base) che deliberava di affidare il coordinamento nuovamente al Prof. Luigi Volpe sotto la cui puntuale e attiva guida il PRIN sta trovando sviluppo.

Per quanto concerne questo PRIN, alle 5 unità di ricerca “ministeriali” se ne sono aggiunte alcune altre che, avendo trovato interesse nel tema del progetto, gli si sono federate (si segnalano in particolare un’unità a Bologna coordinata dalla Prof. Susanna Mancini e una interuniversitaria coordinata da Siena dal Prof. Roberto Borrello). In tal modo non solo si è allargata l’area della ricerca, ma anche ha trovato conferma il fatto che il Devolution Club dà forma pratica alla propria vocazione a un ampio coinvolgimento di risorse intellettuali che oltrepassa gli schemi ufficiali.

Del PRIN 2006 si prevede il convegno finale per la fine del 2008 o, se si intenderà adottare una formula nuova che anteponga la pubblicazione dei reports al concreto svolgimento della verifica finale (che avrebbe proprio questi materiali come punto di avvio del dibattito) per la primavera del 2009 in una sede universitaria da definirsi.

E infine è stato appena presentato un PRIN 2007 sul tema “Magistratura, giurisdizioni ed equilibrio istituzionale” dedicato all’attività delle corti nel diritto comparato, che non è un’espressione immediata di una deliberazione del Direttivo, ma al quale, come è avvenuto con il PRIN 2005, prendono parte numerosi nostri soci.

In piena fase di elaborazione, con un “concorso di idee” molto partecipato che sta producendo diversi interessanti stimoli, è la progettazione del futuro PRIN 2008.

Se si considera la questione in termini strettamente metodologici, è ferma opinione del Direttivo che l’elaborazione di un progetto di ricerca, soprattutto se esso è destinato a essere proposto per la trasformazione in un PRIN, debba procedere per gradi e con largo anticipo. In altri termini, un progetto di lavoro comune non dovrebbe realizzarsi con una “chiamata a raccolta” di partners effettuata all’ultimo momento da un nucleo propositivo ristretto, ma attraverso un processo graduale e condiviso di elaborazione/selezione di idee. Per tale motivo non si considera prematuro pensare per tempo, anche se l’anticipo è larghissimo, alla nostra grande campagna del PRIN 2008 (in via del tutto incidentale, considerata l’ampia partecipazione di gruppi di ricerca a tale fase preliminare e la persistenza del limite delle 5 unità per PRIN, è del tutto probabile che dalla riflessione oggi in corso possano nascere due progetti).

Questo modo di operare è volto a realizzare un altro obiettivo scientificamente strategico: al valore intrinseco di un progetto di ricerca, che si occupi in chiave problematica di un argomento che sia di vasto respiro o abbia un carattere specialistico, va infatti aggiunto il valore della condivisione e dello scambio. In altri termini, il progetto dovrebbe avere valore per “cosa” tratta ma anche per “come” lo fa: ad esempio, promuovendo il dibattito sulle proposte tematiche che potrebbero formare l’oggetto del PRIN e su esse elaborando un giudizio selettivo, calcolando con cura le risorse umane e finanziarie disponibili, ecc. Si spera con ciò di realizzare un effettivo interscambio di argomenti, di attuare il coinvolgimento dei più giovani nelle scelte comuni, e di attribuire fascino a un consapevole impegno di ricerca che non derivi da una mera adesione all’autorità dei più anziani, sì da dare maggiore organicità a un progetto che sia la consapevole espressione di un impegno collettivo.

Per completare il quadro, a tutto ciò va aggiunto che dalle file del Devolution Club proviene un’intensa produzione di scritti, papers, articoli, ecc., che trova costante collocazione su autorevoli Riviste scientifiche (soprattutto Diritto Pubblico Comparato ed Europeo, con la quale abbiamo un rapporto storico) o in forma autonoma (così con gli Atti del convegno bolognese) o in collane di agili monografie (per esempio, Si governa/no così, edita dal Mulino, i cui titoli sono dedicati ai sistemi costituzionali di singoli paesi, e la neonata Monitore Costituzionale edita da Liberilibri, che commenta e, ove occorrente, traduce testi costituzionali storici, per la quale ai nostri soci si applica il 20% di sconto). La recente comparsa sull’Enciclopedia Giuridica Treccani della voce “Devolution (diritto comparato) rappresenta la sintesi di una riflessione che si è sviluppata in questi anni di attivo confronto di idee all’interno del Devolution Club; e infine alla nuovissima Revista General de Derecho Público Comparado, con cui si arricchisce lo scenario culturale della comparazione giuspubblicistica europea, la nostra associazione può rivendicare con legittimo orgoglio la propria partecipazione, giacché numerosi nostri soci fanno parte della sua redazione italiana.

CONVEGNI E SEMINARI

Nel periodo novembre 2006 – novembre 2007, dopo il convegno di Bologna, il Devolution Club è stato presente attraverso suoi soci ai seguenti eventi in Italia e all’estero, nei quali – al di là dell’considerevole interesse dei temi trattati – sono stati stabiliti contatti molto utili con colleghi stranieri. Tra questi si ricordano :

Convegno Disintegrating States in an Integrating Europe ? New and Old Challenges (Oxford – European Studies Centre, St Anthony’s College / 28-30 novembre 2006) ;

Seminario PRIN 2005 Il pluralismo nella transizione costituzionale nell’area balcanica: diritti e garanzie (Trento, 19.20 gennaio 2007) ;

Convegno IACL Constitution and Culture(s) (Bologna-Ravenna, 23-24 marzo 2007) ;

Il Devolution Club ha organizzato o animato i seguenti incontri :

Seminario Prospettive di riforma della House of Lords (Univ.Roma-Luiss, 4 aprile 2007);

Seminario La tutela dei diritti fondamentali negli ordinamenti giuridici compositi (Univ.Udine, 11 maggio 2007) ;

Seminario I nuovi sistemi parlamentari della devolution (Univ.Roma “La Sapienza”, 7 giugno 2007) ;

Seminario Nuovi lessici del costituzionalismo africano (Univ. Bari, 15 giugno) ;

Seminario Il nuovo lessico del costituzionalismo tedesco (Univ. Bari, 27 giugno 2007) ;

Seminario Ricerca storica, archivi di Stato e tutela della privacy. La nuova disciplina del segreto di Stato (Univ.Bari, 27 settembre 2007) ,

tenuti in collaborazione con le Facoltà universitarie in cui hanno avuto luogo.

Una menzione particolare va riservata al

Colloquio Riformare la Costituzione italiana: oltre il referendum / Reforming the Italian Constitution – The Referendum and Beyond (Londra, 4 maggio 2007),

secondo appuntamento costituzionalistico italo-britannico che ha avuto luogo nell’Istituto Italiano di Cultura di Londra.

Relatore principale sul tema prescelto, che per l’edizione 2007 era dedicato a una questione di diritto costituzionale italiano, è stato il Prof. Giuseppe Franco Ferrari dell’Università “Bocconi” di Milano e presidente dell’Associazione DPCE. Suo discussant è stato il Prof. Peter Leyland della London Metropolitan University, e tutti molto pertinenti gli interventi del dibattito conclusivo.

In questo evento, che nella scorsa primavera era stato inserito nei programmi ufficiali dell’Istituto Italiano di Cultura e come tale pubblicizzato nella capitale britannica, si è realizzata la partecipazione dall’Italia di una rappresentanza cospicua del Devolution Club, di alcuni esponenti della comunità italiana a Londra, di un numero invero non eccessivo di accademici inglesi, e del Console Generale d’Italia. Se considerata nel suo insieme, la partecipazione all’incontro può essere valutata positivamente. Nondimeno, per i prossimi incontri londinesi del medesimo genere, si renderà necessario curare meglio la loro collocazione in una diversa giornata della settimana e in un orario più adatto (serale), sì da agevolare una maggiore presenza di colleghi del luogo.

L’incontro londinese è stato, inoltre, una preziosa occasione di socializzazione tra i partecipanti, poiché inserito in un soggiorno che ha incluso una visita agli archivi del Parlamento di Westminster e una, ormai rituale, serata di ospitalità presso l’abitazione del Prof. Leyland (occasione, quest’ultima, di incontro informale con alcuni colleghi londinesi e oxfordiani) al quale vanno i ringraziamenti del Direttivo e dell’associazione tutta.

La formula di questi Colloqui costituzionalistici, sebbene migliorabile, è considerata in modo molto positivo da chiunque vi abbia partecipato, e pertanto il Direttivo ha in progettazione non solo di proseguire il proprio impegno a Londra e di estendere la proposta alla Danimarca: in tale secondo caso, si tratterebbe di un’operazione del tutto inedita, con la quale si aprirebbe per la prima volta un canale di dialogo con costituzionalisti nordici, con i quali finora la comunità scientifica italiana ha intrattenuto contatti molto scarsi.

L’organizzazione di analoghi Colloqui in Francia e in Scozia (in ogni caso l’orientamento del Direttivo che, salvo situazioni eccezionali, dal 2009 in poi ci si limiti all’attuazione di un solo evento per anno) è stata rinviata ad anni successivi.

E infine si consideri l’odierno

Seminario annuale Giudici e accademici in Inghilterra; riflessioni attuali su un rapporto complesso (Univ. Roma-Lumsa, 9 novembre 2007)

che inaugura una serie di incontri rispondenti all’esigenza di proporre all’intero Devolution Club un momento di formazione scientifica che abbia cadenza, appunto, annuale (sotto tale profilo, esso sostituisce, si spera con una partecipazione più estesa, i vecchi workshops del periodo 2002-2006), che crei un continuum tra il PRIN in corso e che sia collegato all’Assemblea ordinaria in modo da attribuire maggiore spessore all’incontro assembleare, sicché il momento di gestione dell’associazione non sia mai disgiunto da una proposta seminariale che aiuti i soci del Devolution Club a mettere a punto la comune metodologia di ricerca.

LA COMUNICAZIONE

Alcune annotazioni sparse possono essere dedicate a questo argomento che non è di rilievo secondario per il progresso della nostra esperienza associativa, ma che pure potrebbe essere reso ancora più efficace.

Come è noto, essenzialmente due sono i nostri principali mezzi di comunicazione: l’invio delle newsletters denominate “Informa / Soci”, il cui scopo è aggiornare costantemente sull’attività associativa; e il sito www.devolutionclub.it.

È in particolare sul secondo che si ritiene importante soffermare l’attenzione, soprattutto tenendo conto del fatto che esso – collocati ai primi posti dei più diffusi motori di ricerca sotto la voce “devolution” – è molto consultato, con una media di 2-3000 letture giornaliere rilevate da un apposito programma interno di statistica.

Si prevede che, al momento in cui questa relazione sarà presentata all’Assemblea, il numero totale delle letture di pagina a decorrere dalla data di nascita del Devolution Club come associazione culturale (fine gennaio 2006) si sarà approssimato al milione. Ciò non significa necessariamente un numero elevatissimo di lettori: dal che si deduce che – a parte la consultazione che è normalmente effettuata dai soci – i nostri fruitori sono persone che utilizzano il sito a fondo e, si direbbe, in modo analitico, e non superficiali navigatori “usa e getta”. Particolarmente consultate sono le sezioni dei papers (circa 10.000 letture) e delle news.

Questo notevole impiego del sito ha richiesto, ultimamente, il passaggio a un server più potente e a una più efficace sistema di hosting, che richiederanno un supplemento di spesa a carico del nostro esile bilancio. Tuttavia questo passo è necessario per rendere più funzionale il sito che è programmato con l’assistenza di un operatore professionale, ma gestito in modo artigianale e con il contributo dei soci che inviano materiali pubblicabili, notizie, ecc.

Alcune sezioni da tempo programmate non sono state ancora attivate. Tra queste il Dizionario della Devolution; la presentazione di pubblicazioni; la bibliografia. Ci si impegnerà a far ciò nel prossimo anno.

Va aggiunto che diversi siti di altre associazioni impegnate nel campo del diritto pubblico italiano ospitano regolarmente gli annunci delle nostre principali attività seminariali: tra questi in primo luogo il sito genovese www.consulta.it (curato dal Prof. Pasquale Costanzo); anche i siti AIC e ASTRID ospitano e diffondono le notizie che riguardano nostri eventi, e non si dubita che, una volta rivitalizzato, anche con il sito DPCE si saprà mettere a punto un’efficace partnership.

È invero ancora poco utilizzato l’ufficio-stampa, che a suo tempo affidato al Dr. Gaetano Prisciantelli che a Roma opera presso numerose agenzie di informazioni. E di recente un’altra persona residente a Londra, la Dr. Maria Teresa De Marco, è stata incaricata di avviare pubbliche relazioni con alcuni interlocutori con i quali sarebbe per tutti utile intrattenere rapporti privilegiati (Istituto Italiano di Cultura, Università, rappresentanze diplomatiche, comunità accademica, ecc.) in questa città che è una importante sede dei nostri contatti e della nostra attività scientifica.

Entrambi questi supporti all’attività associativa sono forniti a titolo gratuito.

Anche l’idea, già approvata dal Direttivo ma finora mai concretizzata, di bandire nell’ambito dell’associazione un concorso a premi per un articolo in tema di devolution, riservato a giovani studiosi, attende il momento della sua attuazione: un ulteriore momento di comunicazione e di coinvolgimento, questo, che incoraggerebbe una parte importante del Devolution Club a esprimersi liberamente sulle tematiche che sono oggetto della riflessione associativa.

Altro elemento che caratterizza la comunicazione all’interno del Devolution Club è stato l’attuazione, lo scorso aprile, dell’Assemblea telematica per l’approvazione del consuntivo 2006 e del preventivo 2007.

Con questo momento assembleare, realizzato ad experimentum, si è dato luogo a una forma di e-democracy che è consueta in molte realtà associative. Anche se l’azione anti-spamming dei PC di alcuni soci ha limitato la diffusione delle schede per la votazione e non tutti pertanto sono stati messi nella condizione di esercitare il proprio voto, nel complesso l’esperimento ha funzionato positivamente e pertanto si può assumere che, d’ora in poi, i bilanci dell’associazione possano essere deliberati secondo le stesse modalità evitando un’apposita convocazione dei soci.

PROPOSTE PER IL 2008

Tenendo conto di quanto già detto, e soprattutto dell’orientamento programmatico che nel biennio entrante individua per il Devolution Club una fase di consolidamento e di sviluppo, il Direttivo sottopone al giudizio dell’Assemblea, e possibilmente alla sua approvazione, alcune proposte delle quali una prima serie ripropone obiettivi non realizzati nel 2007, ovvero :

più intenso coinvolgimento dei membri del Comitato scientifico nelle attività seminariali e convegnistiche dell’Associazione ;

incremento del numero dei soci 2008 e apertura ad adesioni europee ;

potenziamento dei servizi offerti dal website ;

promozione di progetti di ricerca autonomi, organizzazione di seminari e giornate di studio promosse dai gruppi locali di ricerca ;

promozione della partecipazione di dottorandi di ricerca e di giovani ricercatori a seminari e convegni in Europa ;

e una seconda serie è formata da nuove proposte, alcune a carattere scientifico :

realizzazione del terzo Colloquio costituzionalistico italo-britannico dedicato all’istituzione della Supreme Court of the United Kingdom (Londra – 10 aprile) ;

inaugurazione di un primo Colloquio costituzionalistico italo-danese, su tema di comparazione nel campo del diritto pubblico (Copenaghen, giugno) ;

collaborazione attiva al Convegno internazionale “La Costituzione francese / La Constitution française” (Bari, 22-23 maggio), e relativo call for papers;

stabilizzazione della proposta del Seminario annuale del Devolution Club in collegamento con l’Assemblea ordinaria (novembre; luogo: si accettano candidature) ;

portare a conclusione il PRIN 2006 con un convegno finale e successiva pubblicazione degli Atti, o in alternativa, con previa pubblicazione dei reports delle unità di ricerca e successivo convegno (2009) di verifica delle tesi emerse;

bandire un concorso (con premio) per giovani ricercatori per il migliore articolo, da realizzarsi su un tema prescelto dal Direttivo ;

portare a compimento il “concorso di idee” che conduca all’elaborazione di uno o due PRIN 2008 ;

e altre più direttamente operative, per mettere a punto il livello organizzativo dell’associazione :

elevazione, ma limitatamente ai soci “strutturati” nell’Università (docenti di I e II fascia, e ricercatori di ruolo) della quota di iscrizione annuale da € 20,00 a € 30,00 ;

verfica della possibilità di modificare lo status giuridico dell’associazione per la partecipazione / elaborazione in via autonoma di progetti di ricerca ;

incremento del Direttivo da 7 a 9 componenti ;

adesione collettiva alla IACL (International Association of Costitutional Law).

Mentre le proposte del primo e del secondo blocco si commentano da sé, anche alla luce di quanto esposto nell’intera relazione, quelle del terzo meritano una breve illustrazione.

La proposta di elevazione della quota annuale, che peraltro riguarderebbe solo alcune categorie di soci senza gravare sui più giovani ancora alla ricerca di un’occupazione – si spera – nell’Università, consentirebbe all’associazione di disporre di alcuni fondi in più per alimentare il proprio scarno bilancio e poter contribuire in forma autonoma ad alcune spese supplementari (es. potenziamento e manutenzione del website; una o due borse-convegno per giovani ricercatori; stampa di una brochure pubblicitaria sull’associazione; iscrizione IACL; Seminario annuale, ecc.) che attualmente non sono agevolmente affrontabili. L’associazione, come è noto, si sostiene esclusivamente, in via diretta, con le quote associative, e indirettamente, per le sue attività scientifiche, con i fondi di ricerca di cui dispongono i suoi gruppi di lavoro incardinati nelle diverse sedi universitarie; a parte, si presenta un breve resoconto finanziario a cura della Prof. Marina Calamo Specchia.

L’ipotesi di un mutamento di fisionomia giuridica del Devolution Club, che gli consenta in via autonoma di elaborare progetti di ricerca (es. finanziati dall’Unione Europea, da Enti pubblici, ecc.) o di prestare consulenza non solamente per sedi universitarie, ma anche in quanto associazione, ovvero formando un gruppo di lavoro nazionale misto sotto la guida di un coordinatore scientifico indicato ad hoc, è stata vagliata dal Direttivo, ma la questione è ancora in alto mare anche perché occorre chiarire quali effetti giuridici, fiscali, ecc., ne deriverebbero. Ad avviso del Direttivo, resta tuttavia una prospettiva da non abbandonare (il suo studio potrebbe essere affidato a una commissione?).

Lo sviluppo dell’attività associativa e la stessa esigenza di democratizzare ulteriormente il nucleo dirigente dell’associazione (allo stato attuale il Direttivo coincide con i 7 fondatori) richiedono un potenziamento del Direttivo con persone disposte a lavorare intensamente: in tale prospettiva si propongono all’elezione assembleare i nomi della Prof. Ginevra Cerrina Feroni dell’Università di Firenze, e della Prof. Valeria Piergigli dell’Università di Siena.

L’iscrizione collettiva del Devolution Club si motiva in base all’opportunità, su cui il Direttivo è unanime, di attivare un canale diretto di collegamento interassociativo con un’importante organizzazione di costituzionalisti operante su scala mondiale e di consentire a giovani studiosi e ricercatori di avvantaggiarsi di questo canale informativo / partecipativo. Questa opportunità si può’ apprezzare tenendo conto sia delle finalità del Devolution Club, sia del fatto che, dall’Italia, risulta che solo l’AIC aderisca collettivamente alla IACL (il che preclude la diretta partecipazione ai più giovani, visto che dell’AIC fanno parte solamente docenti di I fascia) (*). D’altronde risulta che l’ipotesi della nostra adesione e dell’immissione di giovani risorse italiane non sarebbe sgradita all’IACL, come è stato dichiarato da un suo esponente di rilievo allo scopo consultato. L’operazione avrà i suoi costi (€ 250,00-300,00 annui), ma potrà realizzarsi con la maggiorazione di fondi derivate dall’incremento della quota senza che il bilancio ne risenta. Se la proposta sarà approvata dall’Assemblea, il Devolution Club chiederà ai Proff. Giuseppe de Vergottini, Cesare Pinelli, Susanna Mancini, Peter Leyland, Anthony Bradley e Didier Maus di “accreditare” la nostra associazione presso la IACL per l’adesione 2008.

Si invita l’Assemblea ad aprire il dibattito su questa relazione e, se lo ritiene opportuno, ad approvarla dando mandato al Direttivo – e alle persone di volta in volta da questo incaricate – di renderla operativa per quanto riguarda gli orientamenti programmatici.

Roma, 9 novembre 2007

Per il Consiglio Direttivo:

Prof. Alessandro Torre

(*) A questo proposito riceviamo dalla Prof. Tania Groppi la precisazione che anche il senese DIPEC è membro, come Centro di ricerca, dal 1999, della IACL.: saremo, pertanto, in ottima compagnia.

ASSOCIAZIONE CULTURALE DEVOLUTION CLUB

RELAZIONE CONTABILE PER L’ANNO 2006

L’Associazione culturale Devolution Club, costituita in data 1° gennaio 2006, allo stato consta di 99 soci.

Considerata la quota sociale individuale di Euro 20,00, cui va aggiunta la quota di avviamento di 210 Euro (pari a Euro 30 per socio fondatore), l’Associazione ad oggi ha potuto contare su di un bilancio di cassa di Euro 2190,00, al quale va sommato l’importo di Euro 390,00 corrispondente ad una donazione effettuata in data 19 luglio 2006, per un totale di 2580,00 Euro.

Da questa somma vanno detratte le spese di tenuta conto (Euro 5,00 mensili), commissioni accredito bollettini (Euro 0,30 per accredito) e di imposta di bollo (Euro 6,15 mensili) pari a 141,90 Euro l’anno, nonché le spese di corrispondenza, cancelleria e registrazione, come da tabella.

Entrate

Uscite

Gen 2006 210,00 (quota avviamento soci fondatori)

Gen 2006 225,44 (Imposta registrazione, sanzione rit. Reg., 2 marche da bollo, 5 affrancature 0,60)

Feb 2006 380,00 (quote sociali)

Feb 2006 22,35(cancelleria, timbro)

Mar 2006 220,00(quote sociali)

Mar 2006 34,90(buste, 22 affrancature 0,60)

Apr 2006 140,00(quote sociali)

Apr 2006 31,20 (pranzo Direttivo Associazione del 17/03/06, tassa vers ccp, 12 affrancature 0,60)

Mag 2006 380,00(quote sociali)

Mag 2006 34,50(spese spedizioni, cancelleria)

Giu 2006 300,00(quote sociale)

Giu 2006 14,80 (10 affrancature 0,60, tassa versam. Ccp, cancelleria)

Lug 2006 410,00(donazione + 1 quota sociale)

Lug 2006 19,20(10 affrancature 0,60, spesa spedizione)

Ago 2006 –

Ago 2006 –

Sett 2006 20,00(quota sociale)

Sett 2006 9,00 (15 affrancature 0,60)

Ott 2006 420,00 (quote sociali)

Ott 2006 12,20 (spese postali)

Nov 2006 100,00 (quote sociali)

Nov 2006 110,00 (spese postali + regali relatori convegno)

Dic 2006 –

Dic 2006 –

Totale 2580,00

Totale 513,15

Allo stato la competenza di cassa è pari a Euro 1924,51, ossia Euro 2580,00, somma dalla quale vanno sottratti Euro 141,90 (spese gestione ccp) ed Euro 513,15 (spese come da tabella).

Tra le spese in previsione per il mese di dicembre 2006 vi è quella relativa ad un contratto di assistenza e manutenzione del sito web (www.devolutionclub.it) pari a Euro 800,00 + IVA.

Bologna, 25 novembre 2006

Il tesoriere

Prof. Marina Calamo Specchia

LA RELAZIONE DEL DIRETTIVO E LA RELAZIONE CONTABILE

SONO STATE APPROVATE ALL’UNANIMITÀ DEI PRESENTI