A più di venti anni dalla dissoluzione dell’Unione sovietica gli sviluppi delle relazioni internazionali, i processi di integrazione a geometria variabile (Comunità economica eurasiatica, Spazio economico unitario, Unione economica eurasiatica) e l’evoluzione politico costituzionale delle Repubbliche dell’ex Urss rivelano che gli Stati – che inizialmente hanno aderito alla Comunità di Stati Indipendenti – hanno operato e continuano ad operare delle scelte sulle quali in maniera sempre più differente incidono gli elementi della tradizione e/o il richiamo alle esperienze delle democrazie consolidate. La comprensione, anche sulla base di un approccio multidisciplinare, delle motivazioni che determinano la diversa combinazione di tali fattori in capo ai singoli Stati dell’ex Urss che non fanno parte dell’Unione europea, oltre che di estrema attualità, si rivela imprescindibile al fine di comprendere la loro complessa collocazione geopolitica a livello internazionale e le differenti trasformazioni istituzionali nei paesi dell’area.
Caterina Filippini
Insegna Diritto pubblico comparato, Diritto costituzionale comparato e Diritto pubblico comparato dei paesi Brics all’Università degli Studi di Milano. Si interessa degli sviluppi della legislazione e della giurisprudenza costituzionale della Federazione di Russia in tema di rapporti centro-periferia e di autogoverno locale. Si occupa della trasformazione della forma di governo, del sistema dei partiti e della tutela delle minoranze etnico-linguistiche degli Stati dell’ex Urss prestando contemporaneamente particolare attenzione ai loro processi di integrazione. Tra le sue pubblicazioni: Dall’Impero russo alla Federazione di Russia. Elementi di continuità e di rottura nell’evoluzione dei rapporti tra centro e periferia (Milano, 2004) e Polonia (Bologna, 2010).