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La nebbia di Londra e il sudiciume dei tribunali, i parrucconi degli avvocati e l’ottusità dei giudici, la lentezza di Jarndyce v. Jarndyce e le bizzarrie di Bardell v. Pickwick. Tutta la scrittura di Charles Dickens è intessuta di riferimenti al diritto e alla procedura giudiziaria e note sono le sue corrosive opinioni sulla farraginosa macchina della giustizia inglese del suo tempo.
William Holdsworth, uno dei maggiori storici del diritto del secolo scorso, prova a isolare questi singoli momenti per comporre un ritratto a tutto tondo del diritto inglese dell’Ottocento, in cui la precisione dello storico di Oxford si mescola al brio del romanziere di Londra.
Attraverso la rilettura di classici come Casa desolata o Il circolo Pickwick, il libro di Holdsworth, qui per la prima volta tradotto a favore del pubblico italiano, dimostra l’importanza della narrazione letteraria per integrare la conoscenza dei fenomeni giuridici e riesce nel dichiarato intento di annoverare Charles Dickens quale autorevole membro della categoria degli storici del diritto.

William Searle Holdsworth
(1871-1944) è stato uno dei maggiori storici del diritto inglese. Professore di Constitutional Law a Londra dal 1903 al 1908, è stato, poi, dal 1922, Vinerian Professor of English Law all’Università di Oxford succedendo a Albert Dicey. A lui si deve la monumentale History of English Law in 17 volumi, insuperabile summa dello svolgimento storico del diritto inglese e della procedura giudiziaria dagli Anglosassoni fino ai Judicature Acts del 1875.

Giuseppe Abbracciavento(1975)

Dottore di ricerca in Storia dell’Europa presso l’Università di Bari dove ha approfondito, in particolare, gli studi di storia del diritto e storia costituzionale. È stato borsista di ricerca presso l’Università di Exeter (UK). È autore di diversi saggi in materia di storia costituzionale e delle istituzioni politiche, con particolare riferimento all’area inglese.

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