Associazione culturale Devolution Club
RELAZIONE
all’Assemblea ordinaria
(Roma, 14 marzo 2014)
PREMESSA
Ottava Assemblea ordinaria del Devolution Club.
Anche questa relazione si apre con un ringraziamento rivolto a Melina Decaro, a Nicola Lupo ed ai i loro collaboratori della LUISS (in particolare la Dott.ssa Valentina Scotti) per avere accettato di ospitare l’Assemblea del Devolution Club, e per avere collaborato alla realizzazione sua e del VII Seminario annuale tenuto dal Prof.Gunther Teubner che ci ha raggiunto dall’Università di Francoforte.
Nella premessa alla relazione della scorsa Assemblea era stata posti in rilievo una caratteristica del Devolution Club, consistente nella «produzione di idee che, se ben concretizzate, daranno un buon impulso alla vita associativa: tra questi, la collana Nuovi studi di diritto pubblico estero e comparato, i progetti di ricerca, la nuova organizzazione federativa».
Almeno due tra queste idee sono diventate una realtà nel 2013.
Se infatti per quanto riguarda i progetti di ricerca non si può dire il 2013 sia stato un anno fortunato, la collana di studi e l’organizzazione federativa vi hanno avuto miglior sorte, e – se sapremo ben operare – il 2014 si preannuncia alquanto promettente sotto entrambi i profili.
LO STATO DELL’ASSOCIAZIONE
Il Devolution Club conta oggi 144 soci (di cui 12 onorari) provenienti da 35 Università.
Rispetto ai 159 soci del 2013 si è avuta una leggera flessione: un fenomeno che tuttavia non preoccupa perché, in linea con l’orientamento inaugurato già nello scorso anno, la riduzione consegue alla presunzione che una omissione di versamento di quote associative eccessivamente prolungata debba interpretarsi come segno del venir meno della disponibilità non solo di partecipare attivamente ma anche di aderire formalmente alla nostra esperienza associativa.
A differenza, infatti, di altre associazioni che sono rappresentative di intere categorie di giuristi o aspirano ad esserlo, il Devolution Club intende restare caratterizzato da una piena libertà di appartenenza, con porte aperte in entrata e in uscita, e senza alcuna pretesa di realizzare una totalità di definizione identitaria legata a uno specifico settore scientifico-disciplinare. In altri termini, non è un’associazione di massa né, appunto, di categoria.
Nondimeno, e proprio per questi motivi, alcuni basilari doveri di associazione vanno rispettati con ancor maggiore scrupolo.
L’insistenza sull’adempimento della quotazione non è in alcun modo una questione venale e, senza voler scomodare alti concetti di etica associativa sia sufficiente sottolineare che, da un lato, il Devolution Club non ha bisogno di disporre di abbondanti fondi per la sua attività, e, dall’altro lato, che la quotazione (peraltro piuttosto bassa rispetto ad altre associazioni e graduata a seconda dello status del socio) ha un suo senso simbolico.
Essa infatti esprime una disponibilità a compiere un piccolo investimento nell’associazione, e se la si omette addirittura per cinque-sei anni non si può dire che questa disponibilità esista ed anche il vincolo associativo si può considerare dissolto. Ne deriva che, poiché il Devolution Club non aspira certo a “fare numero”, il parterre dei suoi soci può essere ridimensionato in tutta tranquillità in piena coerenza con l’art.9 Statuto che recita che l’esclusione di soci sistematicamente morosi può derivare da «… inadempimento degli obblighi statutari, atti o fatti in contrasto con gli interessi dell’Associazione …».
D’altra parte, che vi siano molti soci affezionati al Devolution Club è stato sufficientemente provato dal successo di una recente operazione condotta direttamente dalla Presidenza: decine di soci che da anni non avevano versato le loro quote sono stati individualmente sollecitati a rimettersi in pari, e la gran parte ha risposto positivamente consentendo un recupero di fondi che hanno messo in sicurezza le nostre future iniziative. Segno, questo, della tenuta del legame associativo. Del resto, una riduzione “pilotata” della quantità dei soci non ci deve in alcun modo preoccupare se può contribuire a definire un corpo associativo più partecipe e convinto, e a definire una migliore etica associativa.
Nuovi soci hanno aderito per il 2014 e di certo altri ne arriveranno attraverso la nuova organizzazione in club locali.
Applicando una risoluzione che era stata già approvata dall’Assemblea 2012, è in corso nel Devolution Club una riorganizzazione (parzialmente) federativa formata da club locali che ne modifica, almeno in parte, la struttura.
Il criterio di base per la formazione di club è che essi nascano in sedi – non necessariamente coincidenti con singole Università – nelle quali più consistente e “storica” sia la presenza di soci, oppure in cui esistano accertate potenzialità di sviluppo, anche ex novo.
Ciascun club, la cui formazione si pone sotto la responsabilità della Presidenza (ma non dovrebbe essere esclusa la possibilità che un domani sia un/una componente del Direttivo ad occuparsene), esprime uno o due coordinatori estranei al Direttivo, e i cui compiti siano:
-
di organizzazione, sotto il profilo del raccordo tra i soci, del coinvolgimento di nuovi soci e della raccolta delle quote ;
-
di promozione dell’attività scientifica locale (es. seminari “volanti”) e di supporto a incontri seminariali dell’associazione che abbiano sede nella città del club ;
-
di relazione con sedi universitarie, centri di ricerca, istituzioni, altri interlocutori esterni,
a ciò operando in autonomia e nel rispetto dello Statuto.
I club in formazione (e relativi coordinatori designati) sono, ad oggi:
* Bari (coord.: Pamela Martino);
* Bologna (coord.: Justin O.Frosini);
* Bolzano/Trento (coord.: Sara Parolari e Jens Woelk);
* Milano (coord.: Caludio Martinelli);
* Napoli (coord.: Salvatore Prisco);
* Palermo (coord.: Laura Lorello);
* Roma (coord.: Francesca Rosa e Angelo Rinella);
* Siena (coord.: Nicola Vizioli).
L’organizzazione in club non riguarda per intero l’associazione, ma può costituirne un’infrastruttura organizzativa che, decentrando l’attività del Devolution Club, gli dia linfa nuova e coadiuvi il suo Direttivo come supporto attuale e nella previsione di un suo eventuale rinnovamento o ampliamento: tant’è vero che i coordinatori sono fin d’ora resi partecipi delle determinazioni del Direttivo, delle cui riunioni ricevono i resoconti a partire dal 2014, e ai cui incontri – ove necessario – possono essere invitati.
Il sistema dei club, promettente investimento associativo, può essere considerato per il momento allo stato sperimentale e la sua efficacia si potrà valutare appieno dopo non meno di un triennio. Tuttavia una prima verifica intermedia sarà fatta dopo il primo anno di attività, e di essa si darà conto nella relazione all’Assemblea ordinaria 2015.
CONVEGNI E SEMINARI DEL 2013
Il 2013 è stato un anno molto intenso in cui il Devolution Club ha organizzato o collaborato all’organizzazione di :
-
VI Seminario annuale “La sovranità nell’evoluzione degli studi giuspubblicistici”: Roma (LUISS), 15 marzo
Con Lectio Magistralis di gran prestigio tenuta, su argomento che ha consentito un prezioso approfondimento teorico sulla personalità dello Stato e sulle sue diverse interpretazioni dottrinali, dal Prof. Gaetano Silvestri, Giudice della Corte Costituzionale (ed attualmente suo Presidente), e – in seguito a questo inconto – nostro Socio onorario.
-
Seminario “Come nasce un’interpretazione dottrinale”: Bari (Univ. “Aldo Moro”), 5 aprile
Con relazione di Giovanni Pascuzzi (Univ. di Trento e componente del direttivo AIDC) ed ampio sviluppo di dibattito, incontro di approfondimento metodologico organizzato in collaborazione con la Scuola di Dottorato in Diritto dell’Università di Bari “Aldo Moro”, in cui sono state messe a confronto le visuali del diritto comparato nei settori privatistico e pubblicistico, ed analizzati i relativi approcci analitici e gli elementi comuni del due settori
-
Convegno internazionale PRIN “Costituzioni e sicurezza tra diritto e società / Constitutions and Security between Law and Society”: Roma (Univ.RomaTre), 18-19 aprile
Convegno finale del PRIN 2008 “Costituzioni e sicurezza dello Stato: scenari contemporanei e linee di tendenza” (Coord.nazionale: A.Torre) posto sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Garante per la Privacy. Suddiviso in tre sessioni: I. “Relazioni/comunicazioni con le Unità”, con relazioni PRIN di A.Torre-G.Caravale (unità Bari), A.Rinella (unità LUMSA), F.Battistelli (unità Roma Sapienza); S.Bonfiglio-M.L.Maniscalco (unità Roma Tre); Roberto Borrello (unità Siena), e comunicazioni di L.Scaffardi (Parma), A.Colella (Stato Maggiore Esercito) e R.Sgalla (Scuola Superiore di Polizia); II. “Tendenze e prospettive internazionali”, con relazioni di C.Gearty LSE), L.Smorgunov (San Pietroburgo), R.Blanco Valdés (Santiago de Compostela), A.Crawford (Leeds) e D.Jenkins (Copenhagen); III.”Il caso italiano”, con relazioni di A.Pace (Roma Sapienza), L.Califano (Autorità garante per la protezione dei dati personali) e M.Ruotolo (Roma Tre). Presidenti/discussants: A.D’Atena, K.Mavrias e F.Battistelli. Gli Atti di questo convegno sono alle stampe come volume n.3 della collana “Nuovi studi di diritto pubblico estero e comparato”.
-
VIII Colloquio costituzionalistico italo-britannico: “How Politics Influences the Constitution. Time for New Constitutional Conventions?”: Londra (Istituto Italiano di Cultura), 10 giugno
Consueto incontro organizzato in partnership con l’Istituto Italiano di Cultura, con la London Metropolitan University e nuovamente con il Constitutional Law Group. Su tema di forte impatto e attualità, dando seguito a una proposta dei colleghi britannici è stato sviluppato ponendo a fonfronto due relatori, dall’Italia (Giovanni Rizzoni) e dal Regno Unito (Lord Norton of Louth); saluti: A.Torre; chairman: Sebastian Payne (Univ. del Kent; Vicepresidente del CLG); discussant: Peter Leyland (London Metropolitan Univ.). Alta partecipazione, intenso dibattito. Consolidamento della collaborazione con i costituzionalisti del CLG e ottima intesa con la nuova Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Prof.Caterna Cardona. Collateralmente: visita guidata alla Supreme Court of the United Kingdom, con incontro con uno dei giudici e ascolto di un dibattito in aula.
-
Seminario “I partiti e la democrazia”: Bari (Univ.”Aldo Moro”) – 24 giugno
Presentazione dell’omonimo volume di S.Bonfiglio, in collaborazione con l’Indiritto di Dottorato “Istituzioni e Politiche Comparate”, con interventi dei discussants N.Colaianni, N.Colonna e S.Suppa.
-
Convegno PRIN “Le trasformazioni costituzionali del secondo millennio: scenari e prospettive dall’Europa all’Africa: Bari (Univ.”Aldo Moro”), 8-9 luglio
Convegno che ha costituito un’importante tappa intermedia del PRIN 2010-11 “Giurisdizione e pluralismi” (Coord.nazionale: R.Toniatti), organizzato da M.Calamo Specchia e con molti contributi di giovani studiosi appositamente lanciati in campo in un’arena scientifica avente ad oggetto un ampio scenario comparatistico: relazioni di ricercatori e dottori di ricerca delle Università di Bari (F.Alicino, M.Dicosola, L.Fabiano, C.Morini, M.D.Poli, S.Spada, A.C.Vimborsati), Bologna (A.Lollini), Teramo (C.Ranalli) , Siena (T.Abbiate) e LUISS (M.Gradoli, V.R.Scotti), e dall’Università Montesquieu Bordeaux IV (A.H.Diompy), e con discussants/presidenze di A.Badara Fall, M.Calamo Specchia, C.Decaro, L.Mezzetti, R.Toniatti. Gli Atti di questo convegno sono in corso di edizione nella collana “Nuovi studi di diritto pubblico estero e comparato” (cur.: M.Calamo Specchia). Partnersgip: ADI (Associazione dei Dottori di ricerca e Dottorandi Italiani).
-
Colloquio costituzionalistico italo-belga “I partiti politici e la democrazia tra Italia e Unione Europea” : Bruxelles (Istituto Italiano di Cultura) – 19 novembre
Prima esperienza di tale genere realizzata in Belgio, della cui realizzazione si è occupato F.Clementi. Interventi di S.Bonfiglio, A.Torre e dello stesso Clementi, con discussant Nino Olivetti Rason (Padova) e presidenza della Prof. Federiga Bindi, Direttrice dell’istituto. Ampia presenza di publbico, formato in prevalenza da esponenti della comunità italiana a Bruxelles e funzionari di Istituzioni dell’UE, ed alcuni colleghi da Università cittadine. Si è profilata la possibilità che, poiché Bruxelles è sede di istituzioni dell’Unione, prossimi Colloqui costituzionalistici in questa città si trasformino da “italo-belgi” a “italo-europei”.
-
II Convegno “Sicurezza, legalità e sviluppo. Analisi e prospettive per la crescita del territorio”: Bari (Univ.”Aldo Moro”) – 29-30 novembre
Seconda edizione di un Convegno (già tenuto nel 2012) a cui il Devolution Club ha afferito insieme ad altre associazioni e che è organizzato principalmente dalla Apulia Onlus, formata a Bari – tra gli altri – da dottori di ricerca e dottorandi dell’Indirizzo “Istituzioni e Politiche Comparate” della locale Scuola di Dottorato in Diritto, e in connessione tematica con il già menzionato PRIN 2008 “Costituzioni e sicurezza dello Stato: scenari contemporanei e linee di tendenza”.
PROGRAMMA CONVEGNISTICO-SEMINARIALE 2014
-
VIII Seminario annuale “Ordinamento giuspubblicistico e società civile: doppia riflessività e metacodici ibridi”: Roma (LUISS), 14 marzo
Con Lectio Magistralis sui rapporti tra diritto pubblico e istanze sociali tenuta dal Prof. Gunther Teubner (Univ. di Francoforte) ;
-
Giornata di studio “La Scozia nella storia costituzionale delle Isole britanniche”: Milano (Univ.Bicocca), 11 aprile
Organizzata da C.Martinelli e in collaborazione con il Dipartimento delle Scienze Giuridiche Nazionali e Internazionali, e con relazioni/interventi programmati di M.Iacometti, C.Martinelli, P.Martino, G.Marzulli, G.Poggeschi, A.Torre, M.P.Viviani Schlein, Giornata facente parte del ciclo dei Seminari di Storia Costituzionale del Devolution Club.
-
Convegno “Sovranità popolare, Corti e pluralismo normativo. Il referendum come via alla seccesione? / People, Courts and Normative Pluralism. Is Referendum a Way to Secession?” – Verona (Università), 30 maggio
Organizzazione: Devolution Club, Università di Verona, PRIN 2010-11 “Giurisdizione e pluralismi”, ed EURAC Bolzano, si proporrà di porre a confronto le vicende referendarie scozzese e catalana, e probabilmente aprire nuovi spazi di analisi di altre recenti connessioni tra suggestioni referendarie e nuovi indipendentismi. Con relazioni di Chris Himsworth e Stephen Tierney (Edimburgo) id.), Marc Carrillo e Josep Maria castellà Andreu (Barcellona); interventi di M.Calamo Specchia, E.Milano, M.Nicolini, F.Palermo, S.Parolari, G.Poggeschi; e presidenze di N.Olivetti Rason e A.Torre.
-
IX Colloquio costituzionalistico italo-britannico: “Comparing Premierships. A Tale of Two Countries”: Londra (Istituto Italiano di Cultura), 9 giugno
Prosegue la collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura londinese, con la London Metropolitan University e con il Constitutional Law Group (ora costituito in Association), con relazioni dall’Italia (Roberto Toniatti) e dal Regno Unito (George W.Jones); riconfermati nei ruoli di chairman e di discussant Sebastian Payne e Peter Leyland, quest’ultimo nostro socio onorario tra i più emeriti. Una novità molto positiva: questo IX Colloquio si terrà con il patrocinio dell’AIC (Associazione Italiana dei Costituzionalisti), deliberato nella riunione del suo Direttivo dello scorso 27 febbraio.
Recenti contatti in corso con Otto Pfersmann e con lo Stato Maggiore dell’Esercito lasciano ben sperare per la realizzabilità di un II Colloquio costituzionalistico italo-francese sulla comparazione giuridica in Italia e Francia (sede: Parigi) e di un Convegno internazionale sullo status costituzionale delle forze armate nell’Unione Europea, ma visto il considerevole impegno richiesto dalla concretizzazione di tali ipotesi – ed anche per non creare un eccessivo sovraccarico – è molto probabile che di questi appuntamenti si possa più ragionevolmente parlare per i primi mesi del 2015.
PROGETTI DI RICERCA
Definitivamente chiuso con la recente pubblicazione dei suoi Atti, il PRIN 2008 “Costituzioni e sicurezza dello Stato: scenari contemporanei e linee di tendenza” trova oggi continuità sia nella Rivista telematica “Democrazia e sicurezza” (di cui il Devolution Club è tra le organizzazioni promotrici) attiva presso il LabComp dell’Università Roma Tre sotto la direzione di Salvatore Bonfiglio, sia nei Convegni baresi “Sicurezza, legalità, sviluppo” di cui già si registrano due edizioni.
Negativo l’esito del PRIN 2012 “Il costituzionalismo dell’Islam”, che aveva coinvolto ben 9 unità di ricerca (Bari, Bologna, Enna, Milano Statale, Napoli “Federico II”, Roma LUISS, Roma LUMSA, Roma Sapienza, Salerno) e di cui era stata data notizia all’Assemblea 2013.
Può essere utile dire qualcosa in più su questa vicenda, non tanto per il deludente esito della valutazione nazionale, quanto per il modo con cui essa ha determinato la caduta del PRIN. Infatti dopo avere ottenuto valutazioni alte (alcune a pieni voti) sia nella fase locale del referaggio, condotta dal Cineca, con valutatori anonimi, per conto dell’Ateneo di Bari, sia nella fase nazionale in due su tre giudizi, esso è stato perentoriamente cassato con un punteggio minimo (6/15) che è stato motivato con questo giudizio:
«L’ impatto degli esiti di un siffatto progetto di ricerca sulla realtà dell’ impegno, tanto delle istituzioni politiche quanto di quelle di ricerca, per un dialogo tra gli Stati costituzionali e gli ordinamenti di ispirazione religiose appare invero del tutto opinabile e di dubbia rilevanza. Quello tra fautori dello Stato costituzionale di diritto e fautori, invece, di un ordinamento statale di matrice islamica appare, infatti, e non potrebbe essere diversamente) un dialogo tra sordi. Il tentativo di ricorrere alle categorie classiche del costituzionalismo occidentale per decrittare i modelli istituzionali organizzativi degli ordinamenti che traducono in diritto regole della religione islamica, anche al fine di cogliere similitudini e differenze tra gli stessi ordinamenti, appare non poco problematico (piuttosto che suggestivo…). E’ verosimile dunque che il contributo alla soluzione di problemi sociali (anche legati a realtà differenti di ordinamenti a struttura multiculturale) che tale ricerca potrà offrire si mostra in partenza esiguo. Un impatto, dunque, la ricerca potrebbe manifestare unicamente nell’ambito del o dei settori disciplinari del diritto da cui provengono i singoli componenti il gruppo di ricerca».
Si interpreta in questa sede, e lo si riferisce all’Assemblea, quello che è l’avviso unanime di tutti i partecipanti all’elaborazione del PRIN (molti dei quali soci del Devolution Club), ovvero che con una valutazione di tale tenore, nella misura in cui vi si disconosce la legittimità di ogni ipotesi dialogica fra costituzionalisti europei e costituzionalisti di area islamica, l’anonimo referee ha negato spazio alle opportunità stesse che l’avvio o lo sviluppo di tale dialogo offrirebbe non tanto soggettivamente al progresso di una piccola associazione come la nostra che della ricerca e dell’apertura di spazi di confronto costituzionalistico ha fatto il suo commitment essenziale (non è infatti questo il punto della questione), quanto oggettivamente alla percorribilità di nuove “vie di comunicazione” del costituzionalismo.
In altri termini, affermando che il confronto fra “noi” occidentali e “loro” islamici non è possibile in quanto «dialogo tra sordi» l’anonimo referee ha arrecato un grave vulnus all’idea stessa di costituzionalismo come veicolo di reciproca comprensione interculturale. Noi del Devolution Club non siamo mai stati sordi, né certamente lo sono quei costituzionalisti tunisini, egiziani, turchi, marocchini, iraniani, algerini da noi incontrati in precedenti seminari o contattati nell’elaborazione del Progetto e disposti a collaborare, né tutti i partners britannici, francesi, spagnoli e tedeschi, oltre che di altri centri di ricerca in Italia o Università in cui operano i nostri maggiori studiosi dell’Islam, che avevano aderito con entusiasmo al PRIN). Per tale motivo, in quanto basato su tali opinabili convinzioni, il giudizio espresso dall’anonimo referee ben merita di essere stigmatizzato con un’espressione di aperto, pubblico dissenso.
Poiché in un’associazione che si rispetti è bene dar conto senza infingimenti degli insuccessi così come dei successi, delle cose belle ma anche di quelle che lo sono meno, non si ha alcun timore di rendere noto all’Assemblea quanto è stato asserito nello stralcio di referaggio che ha imposto una severa battuta d’arresto a un PRIN innovativo e meritevole di ben diversa considerazione, nella consapevolezza che la tesi culturale su cui è stato fondato il negativo giudizio getta discredito non sui protagonisti della progettazione, bensì sull’anonimo referee.
Ma in ogni caso il percorso non termina qui perché con ogni probabilità il progetto, che era da anni incluso tra le ipotesi del Direttivo e da questo tenuto in serbo con attenzione in attesa del momento migliore per il suo avvio, sarà rilanciato in chiave europea e con il coinvolgimento di un numero più ampio di partners, seguendo il percorso e le opportunità di gran lunga più promettenti del Programma Horizon 2020. Un’ipotesi, questa, su cui si sta già lavorando.
Prosegue invece la sua attività a gonfie vele il PRIN 2010-11 “Giurisdizione e pluralismi”, a cui partecipano 8 unità di ricerca (Bari, Calabria, Napoli Due, Napoli “Partenope”, Trento, Trieste, Udine) con il coordinamento di Roberto Toniatti e con il contributo di diversi soci del Devolution Club alcuni tra i quali anche componenti del Direttivo.
COLLANA “NUOVI STUDI DI DIRITTO PUBBLICO ESTERO E COMPARATO”
Nella relazione 2013 sono stati illustrati i dati essenziali sulla collana, di cui erano resi noti regolamento, composizione del Comitato scientifico, linee di sviluppo.
Questi i volumi finora pubblicati:
-
Democrazia rappresentativa e referendum nel Regno Unito (a cura di A.Torre e J.O.Frosini), ottobre 2012 ;
-
Il ventennale dello scioglimento pacifico della Federazione ceco-slovacca. Profili politici, costituzionali, internazionali (a cura di A.Di Gregorio e A.Vitale), ottobre 2013 ;
-
Costituzioni e sicurezza dello Stato (a cura di A.Torre), marzo 2014,
ed altri sono in preparazione per il 2014, dedicati a (si citano i temi, in attesa dei titoli definitivi) :
-
Sviluppo della forma parlamentare britannica fra Settecento e età liberale ;
-
Trasformazioni costituzionali del secondo millennio: scenari e prospettive dall’Europa all’Africa;
-
Giudici di common law e cross-fertilization: Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Unione Indiana;
-
Dimensione provinciale e governo multilevel nell’Unione Europea;
-
Common Law. Idee e protagonisti nella storia di un sistema giuridico;
-
Nuove intergovernmental relations nel Regno Unito
-
Evoluzioni costituzionali in Turchia
Sempre entro la collana si inaugura inoltre una linea di traduzioni commentate di brevi testi, partendo dal saggio di W.S.Holdsworth, Dickens as a Legal Historian (1929). Nuove traduzioni e relativi commenti potrebbero essere affidati a giovani soci che intendano misurarsi con altri testi di valore (es. H.Laski, Reflections on the Constitution, e altri autori del Novecento).
Condizioni di stampa molto favorevoli sono offerte dall’Editore Maggioli ai soci del Devolution Club, e gli scritti sono sistematicamente soggetti a referaggi secondo il metodo “double blind”.
LA COMUNICAZIONE ASSOCIATIVA
Ancora in sospeso è la realizzazione di una nuova versione del website, un tempo danneggiato dall’attacco di pirateria informatica di cui era stata informata l’Assemblea, e del quale si è affidata la riorganizzazione a un nuovo webmaster che, secondo contratto, ne curerà anche la manutenzione annuale. Per il momento, in attesa della messa in opera dei website, l’unica forma di comunicazione resta affidata agli Info/Soci periodici via email.
I MANDATI PER IL DIRETTIVO
Finora il Direttivo è stato impegnato su mandati di ampio spettro che così si riepilogano:
-
dare all’associazione un’organizzazione federativa che valorizzi le unità locali
-
promuovere sezioni all’estero e/o aprire le iscrizioni a studiosi di altri Paesi
-
dare maggiore impulso al potenziamento del Direttivo in chiave pluridisciplinare
-
fondare una autonoma collana di pubblicazioni Devolution Club
-
realizzare stabili intese di cooperazione con altre associazioni o centri di ricerca
-
promuovere progetti di ricerca e nuove occasioni seminariali
-
incoraggiare la partecipazione dei più giovani alle attività associative
Più in dettaglio, per il 2014 si possono formulare alcune proposte di lavoro:
-
realizzazione del IX Colloquio costituzionalistico italo-britannico e degli altri seminari/convegni indicati nella relazione
-
(eventuale) realizzazione di un Colloquio costituzionalistico italo-francese
-
consolidamento dei rapporti con la Constitutional Law Association britannica
-
(eventuale) realizzazione di un II Colloquio costituzionalistico italo-scozzese
-
dare ulteriore sviluppo ai cicli seminariali dedicati: A) alla storia costituzionale e alle costituzioni storiche; B) al metodo e alle dottrine giuscomparatistiche ;
-
dare supporto alle attività del PRIN 2010-11;
-
riproposizione con Horizon 2020 del Progetto “Il costituzionalismo dell’Islam” ;
-
ampliamento della collana “Nuovi studi di diritto pubblico estero e comparato”
-
compimento della realizzazione del nuovo website
-
consolidamento e ulteriore promozione dei club locali e delle loro attività
-
sviluppo di una linea di ricerca associativa sui rapporti referendum-secessione
-
realizzazione dell’adesione collettiva alla IACL
-
inclusione di nuovi soci onorari provenienti dall’estero
-
avvio di contatti con Stato Maggiore dell’Esercito e con AIC per un Convegno internazionale di carattere comparativo sullo status costituzionale delle forze armate nell’Unione Europea
Si invita l’Assemblea ad aprire il dibattito su questa relazione e, se lo ritiene opportuno, ad approvarla impegnando il Direttivo a renderla operativa nei suoi orientamenti programmatici.
*****************
Roma, 14 marzo 2014
Per il Consiglio Direttivo:
Alessandro Torre